venerdì 21 agosto 2009

GRECIA

Il discorso compiuto non fa parte della (mia) Grecia, ecco il mio labirinto di parole

KIMOLOS I

Il mulino ha perso le sue pale

Il meltemi soffia senza lavoro

Se anch’io riuscissi a perdere

Il mito che avvolge la volontà

I gesti non vorrebbero sforzo.

KIMOLOS II

Su nel cielo

Nella terra

Appoggiate al tempo

Conficcati nel mare

Bolle di luci antiche

Pezzi secchi di roccia

Onde d’aria

Mari crespi

Scivolano dall’alto

Spingono dal basso

Ed è superficie

Placida violenta ferma,

Rotea

Attorno un asino solo

Un solo asino cerchiato di bianco

Lui padrone

Lui servo

Io nulla.


DIALOGHI A KIMOLOS

Mulo

Ma dove vuoi andare?

Disse muto il mulo.

Non risposi

Tristezza più profonda di lui

Portavo in pancia.


Ekklesia

Era una chiesa

Pietra in pietra

Troppe teste barbare

Balbettavano flash

Decise di chiuderci gli occhi.


Girasole

Il girasole

Si alza il mattino

Rimprovera la sera

Chi vuol essere più

Alto di lui

Cafè

Occhi lunghi

Rughe gentili

Mani vicine

La madre di tutti i marinai

Dell’agorà


Bus

L’autista parla

Le sue parole,

Io chiedo le mie, ma

Non tutto si chiede

Apro gli occhi:

Da molto non vivevo

L’esoterico.



META’ TA’ FISICA’

Archè

Se ti guardo dritto negli occhi

Non riesco a vederti

Parlami,

Non ti sento

Cercami nel sogno,

Ti dimentico

Tremo della tua presenza,

Se non hai nome

Mi possiedi.


Ovunque nell’Egeo

Ecco la tana

Del classico,

Ti ho scovato

Tu che sempre sei

Senza presenza,

Qui esisti

Dormi

Mangi

Ami,

Qui riposi

In pace,

Amen.