Il discorso compiuto non fa parte della (mia) Grecia, ecco il mio labirinto di parole
KIMOLOS I
Il mulino ha perso le sue pale
Il meltemi soffia senza lavoro
Se anch’io riuscissi a perdere
Il mito che avvolge la volontà
I gesti non vorrebbero sforzo.
KIMOLOS II
Su nel cieloNella terra
Appoggiate al tempo
Conficcati nel mare
Bolle di luci antiche
Pezzi secchi di roccia
Onde d’aria
Mari crespi
Scivolano dall’alto
Spingono dal basso
Ed è superficie
Placida violenta ferma,
Rotea
Attorno un asino solo
Un solo asino cerchiato di bianco
Lui padrone
Lui servo
Io nulla.
DIALOGHI A KIMOLOS
Mulo
Ma dove vuoi andare?
Disse muto il mulo.
Non risposi
Tristezza più profonda di lui
Portavo in pancia.
Ekklesia
Era una chiesa
Pietra in pietra
Troppe teste barbare
Balbettavano flash
Decise di chiuderci gli occhi.
Girasole
Il girasole
Si alza il mattino
Rimprovera la sera
Chi vuol essere più
Alto di lui
Cafè
Occhi lunghi
Rughe gentili
Mani vicine
La madre di tutti i marinai
Dell’agorà
Bus
L’autista parla
Le sue parole,
Io chiedo le mie, ma
Non tutto si chiede
Apro gli occhi:
Da molto non vivevo
L’esoterico.
META’ TA’ FISICA’
Archè
Se ti guardo dritto negli occhi
Non riesco a vederti
Parlami,
Non ti sento
Cercami nel sogno,
Ti dimentico
Tremo della tua presenza,
Se non hai nome
Mi possiedi.
Ovunque nell’Egeo
Ecco la tana
Del classico,
Ti ho scovato
Tu che sempre sei
Senza presenza,
Qui esisti
Dormi
Mangi
Ami,
Qui riposi
In pace,
Amen.