venerdì 12 dicembre 2008

CIVILTA' E BARBARIE

barbaro non è chi professa un'altra religione, parla un'altra lingua, è ignorante o non conosce la tecnologia. Barbaro è chi nega all'altro la piena condizione umana.
Tzvetan Todorov in Internazionale n.773.

domenica 2 novembre 2008

UNA PORTA ROTTA

Flash dal paese degli italioti







Una porta rotta
Vecchia
Inutilmente serrata

L’ho trovata in un borgo abbandonato nel mezzo del parco nazionale dei Monti della Laga, raggiungibile solo attraverso antiche mulattiere.
Casette di pietra in rovina, lasciate in fretta (ma non a cuor leggero)
per bisogno di trovare lavoro.
Vi si leggono vite lungamente sofferte qui,
povere, misere, isolate;
il freddo umido del bosco racchiude queste mura in una nebbia sottile,
crescono le radici degli arbusti,
spaccano l’ordine umano delle pietre.
Queste quattro rovine rappresentano così da vicino la mia italia di oggi,
un’italia non più abitata da italiani, ma da italioti;
gli italiani sono fuggiti (ma non a cuor leggero)
in un qualche universo parallelo,
per bisogno di un’evoluzione ormai imminente, lasciando qui dei replicanti. Vi si leggono vite lungamente sofferte qui,
povere, misere, isolate.
Il freddo umido dei circuiti elettronici e delle automobili racchiudono questo paese in una nebbia sottile,
crescono le radici dei replicanti,
spaccano l’ordine umano della società.

mercoledì 24 settembre 2008

AMIGOS DA VIAGEM


ohh Oxalà!
ohhh Ogum! Ohhhh Xossì!
ohh Xango! ohh Oxum! ohh Iansã! ohhh Iemanjà! ohhh Obaluaiè! ohhh Nanã! ohh Preto-Velho! ohhh Caboclos! ohhh Crianças! ohhh Ciganos! ohhh Exu!

venerdì 22 agosto 2008

DACCI OGGI IL NOSTRO B.O.P.E. QUOTIDIANO


Rio, a cidade maravilhosa, Rio, capitale dei belvedere mozzafiato, Regina della samba, Madre dei surfisti....
Rio della guerra civile, dei morti di Rosinha, Vidigal, Providencia, Babilonia, Macacos, Complexo Alemao.... Sì, sì, lo sappiamo tutti, lo so persino io, specie di turista fai da te, quasi lavoratrice, quasi integrata, quasi gringa....
Lo sanno tutti quelli che hanno visto il film, vincitore al festival di Berlino, "Tropa de elite": un film basato su fatti realmente accaduti, o almeno realmente raccontati, all'interno della squadra speciale B.O.P.E., truppe specializzate anti narcotraffico.
Al di là delle scene forti, quel che fa pensare è la perenne tensione nervosa che tiene i personaggi appesi al filo delle loro vite...
Quando mi guardo attorno quei personaggi assumono i tratti delle persone che incrocio per strada, dei fatti di cronaca giornalieri, ma la questione più strana è che i personaggi più pesantemente colpiti, violentati, uccisi, quelli che vivono la violenza giornaliera in favela, scompaiono alla mia vista, non tutti sempre conteggiati nelle vittime...
Prima mi chiedevo come fosse possibile accettare questa violenza, starsene tranquilli a vivere la propria vita, ora mi ritorvo a fare uno sforzo enorme per ricordarmela questa violenza, persino a verdela!!!
Come una luce troppo intensa rende ciechi quanto il buio, così l'evidenza giornaliera dei fatti banalizza la realtà: "E' così, che ci vuoi fare?" anzi, si pensa solo a proteggersi e ad aver paura...
E allora VIVA LA VIOLENZA! viva le armi, sono tutti d'accordo, dalle aziende produttrici, ai trafficanti, ai politici, alla polizia, al piccolo delinquente, al disperato ecc... BISOGNA PROTEGGERSI!Ognuno dalla propria parte della barricata, e così, soprattutto nei quartieri poveri e popolari, è un inno alla violenza, chi ha l'arma vince, gli altri stanno zitti...
E' normale abituarsi ad aspettare gli spari da morro(favela) a morro(favela) e a leggere nel giornale del giorno dopo quanti sono morti sopra casa tua.
Ora mi è ben chiara la tesi darwiniana che spiega come l'uomo sia l'animale più adattabile e per questo vincente, una sola cosa mi chiedo: ma cosa vogliamo vincere?

sabato 2 agosto 2008



Vogliono deforestare metà dell'amazzonia brasiliana, firma contro il progetto di legge in www.meiaamazonianao.org.br

giovedì 17 luglio 2008

DEODORANTI ALL'ALLUMINIO E ANTITRASPIRANTI


Riporto un articolo interesante sulla pericolosità dei deodoranti all'alluminio, e sottolineo l'altrettanta pericolosità degli antitraspiranti che, bloccando la traspirazione, impediscono l'eliminazione delle tossine, le quali rimangono all'interno dell'organismo. E' stato accertato un legame significativo tra l'uso quotidiano di antitraspiranti e tumori al seno.
Ecco l'articolo:

L’ Alluminio è un oligoelemento presente in natura in numerosi alimenti, ma che può risultare pericoloso, e persine mortale, se as­sunto in quantità eccessive. È infatti stato implicato come fattore eziologico di alcune patologie come encefalopatia, osteopatia e anemia ed è inoltre stato ipotizzato come cofattore nell’insorgere di alcune malattie neurodegenerati­ve, tra cui la malattia di Alzheimer. Viene poi sottolineato che la stampa riporta, quasi quotidianamente, che un uso ripetuto di questi prodotti com­porta un’esposizione all’alluminio, e che quest’ultimo sembra svolgere, an­che se finora non esistono evidenze sperimentali, un ruolo nell’insorgen­za di diverse patologie (morbo di Alzheimer, cancro al seno ecc.).Mentre sono state ben individuate e studiate le fonti alimentari che posso­no causare un’assunzione critica di al­luminio: pentole, contenitori, additivi ed altro, ancora poche conosciute sono le vie di contaminazione extra alimen­tari, come per esempio farmaci e co­smetici.Solo negli ultimi anni, l’interesse di al­cuni ricercatori si è indirizzato verso i prodotti deodoranti/antitraspiranti, che possono contenere fino al 20% di sali di alluminio sotto forma di cloridrati d’alluminio e di idrati di zirco­nio, allo scopo di determinare i rischi legati all’impiego dell’alluminio nei prodotti cosmetici.In particolare, tali studi hanno preso in esame la correlazione tra l’uso fre­quente di deodoranti contenenti allu­minio e zirconio e il rischio d’insor­genza di tumori al seno. Secondo al­cune ricerche, la combinazione di de­pilazione delle ascelle e uso frequente di deodoranti contenenti alluminio po­trebbe essere una delle cause della proliferazione di cancro al seno sia ne­gli uomini che nelle donne. Il meccanismo alla base di tale proces­so sarebbe dovuto alla capacità dei sa­li d’alluminio di danneggiare in modo significativo il dna delle cellule del se­no, stimolando la loro degenerazione in cellule cancerose. Il rischio legato all’uso frequente di deodoranti-antitraspiranti non finisce qui, utilizzando le formulazioni spray, si faciliterebbe, attraverso il cavo na­sale, l’accesso diretto dell’alluminio al cervello, causando un’intossicazione continua che può dare origine a pato­logie di grave entità, come il morbo di Alzheimer, i cui sintomi preclinici so­no stati riscontrati in personale che per motivi professionali era esposto a tali prodotti.Per il momento, come spesso accadequando si toccano interessi commerciali di un certo rilievo, la ricerca accademica è prudente nel condannare definitivamente gli antitraspiranti a base di sali d’alluminio, diversi programmi di ricerca sono in atto nelle principali università europee per verificare con esattezza velocità e modalità d’assorbimento cutaneo dei sali d’alluminio, ma nel frattempo per evitare di fare da cavie è prudente fare a meno di prodotti antitraspiranti, e in particolar modo degli spray, contenenti ingredienti come «Aluminium zirconium tetrachlorohydrex» e «Aluminium chlorohydrate».

domenica 8 giugno 2008

Ecco un link divertente sugli italiani:
> http://tcc.itc.it/people/rocchi/fun/europe.html

lunedì 7 aprile 2008

un pò di romanticismo


Non mi capita spesso, ma stavolta ci vuole, sono scivolata nel romanticismo di una luna piena bahiana... sulla spiaggia di uno sperduto paesino di pescatori, chiamato costa dorada...

martedì 4 marzo 2008

QUAL'E' IL COLORE DI RIO?

Uno si aspetterebbe un bel giallo o un arancio, colori forti, vivaci, intensi.
E' vero, Rio è tutto questo, in superficie.
Dopo 4 mesi con la testa in su, in giù, dentro, fuori e attorno alla città, ho scoperto che i veri colori di rio sono il bianco e il nero.

Il bianco e il nero dei calçadaos (marciapiedi) di copacabana e ipanema.

Il bianco e nero delle due città: il nord è nero fumo, grigio di polvere e poche cure, il sud è bianco splendente e armonico, un bianco che riflette e accentua la luce del sole.

Il bianco e il nero delle due razze nelle due città: bianco a sud, nero a nord. Su per giù s'intende, che se osi dire questa scottante verità ti si rivoltano contro dicendo che è un luogo comune.

Il nero su bianco su cui sta scritto che sono illegale, che non posso avere un lavoro visibile, bensì sommerso, non sicuro, insomma, come molti qui, per altre ragioni. (qui esistono quasi ufficialmente tre termini: legale, illegale, non legale, quest'ultima è la forma più usata per fare qualsiasi cosa in brasile)

Il nero che guarda il bianco dall'alto delle favelas e dal basso dei cessi che pulisce.

Il bianco che guarda il nero dall'alto mentre decide se dargli un'elemosina, e dal basso del morro (collina) per decidere se far salire la polizia a far pulizia.

Rio è tutto questo e un pò di più: è antirazzista, per le pari opportunità e per l'orgoglio nero e punisce severamente chi dà del nero o insulta l'identità delle persone di colore...

Ma i privilegi sono duri a morire e non basta una mano di bianco antirazzismo per eliminarli.

venerdì 8 febbraio 2008

CARNAVAL


Pioggia, tanta pioggia!

il pais tropical non si smentisce, anzi, fa della pioggia la sua tradizione carnevalesca più pura: un bagno nel fango delle ruas di rio è il battesimo, il primo passo iniziatico.

secondo passo: saltellare, quasi sorvolare in punta di piedi e in punta di naso i rivoli di pipì sparsa in qualsiasi angolo, muretto, semaforo... ovunque.

terzo passo: incorporarti nei blocos: camionetas riempite di casse, coi tetti stracomi di gente che canta e balla e beve e suona e.... il bello è che le canzoni sono quasi sempre quelle tradizionali del canrevale; la stessa canzone viene ripetuta 10 volte, poi si passa ad un'altra... e subito dietro c'è la banda delle percussioni che tiene il ritmo di centinaia di persone che cantano: "si vocè fosse sincera..." o "a cachaça nao è agua nao...."

quarto passo: star dietro al bloco. il carnevale è una sfilata, quindi i blocos vanno lentamente per la loro strada paralizzando il traffico, e agglomerando sempre più gente, e dentro, dietro, al bloco, si crea un fiume, un piccolo paesino ambulante, chi va avanti, chi indietro, chi vende birra, e il tutto, rigorosamente, sambando e cantando.

quinto passo: sambar. niente di passi complessi ... dentro al bloco c'è lo spazio minimo per poter mettere un piede davanti all'altro e andare avanti, questo importa, andare avanti! saltellando sue due piedi e scuotendoti un pò... diventa un unico blocco, appunto, di corpi che saltellano e avanzano.

quando si arriva a questo livello, ci si sente bene,bagnati dalla pioggia, compresi nel bloco... anche se non si è mascherati (e qui mascherarsi è un'arte importante!), è armonico, semplice, gioioso, è carnaval!

lunedì 4 febbraio 2008

LICANTROPIA


In qualche luogo i sogni diventeranno realtà.
C'è un lago solitario
illuminato dalla luna per me e per te
come nessuno per noi soli.

Lì la scura bianca vela spiegata
in un vago vento non sentito
guiderà la nostra vita-sonno
laddove le acque si fondono

in un lido di neri alberi,
dove i boschi sconosciuti vanno incontro
al desiderio del lago di essere di più
e rendono il sogno completo.

Là ci nasconderemo e svaniremo,
tutti vanamente al confine della luna,
sentendo che ciò di cui siamo fatti
è stato qualche volta musicale.
Fernando Pessoa

giovedì 24 gennaio 2008

Foto di Rio? due mesi di viaggio intormo e dentro la cidade meravilhosa...
http://www.flickr.com/photos/22096537@N05/
Per dare movimento a quel che è fermo
Per vincere o per perdere e poi
Ricominciare. Si ricomincia sempre
Nel gioco delle carte e rovinarsi
E' il peggio che possa capitare.

Togliersi al tempo immmobile però
o al tempo che si illude di procedere
confonderlo nel cerchio diverso eppure uguale
continuando sempre a mescolare


Patrizia Cavalli, Sempre aperto teatro.

rousseau il doganiere






giovedì 17 gennaio 2008

primo mese a RIO



è passato un mese dall'arrivo a Rio, e sto ancora a bocca aperta guardando il panorama ogni volta che mi sveglio....rio è una città incredibile, forse quella con più mirador al mondo.... una città appoggiata tra foresta atlantica, straripante di piante, fiori di ogni genere, forma e colore, a cui si appendono scimmiette piccolissime dalle orecchie pelose, e l'oceano, che generosamente si divide in baie piu o meno ampie:botafogo, flamenco, copacabana, ipanema.....e poi la roccia: grossi megaliti che spiccano dalla vegetazione, pezzi unici di granito, ognuno con la sua funzione: in uno c'è il cristo redentor, in alcuni altri le favelas, in un altro una costruzioe stile cinese, e poi c'è la pietra da gavea (ci abito sotto)che a detta dei carioca è la piattaforma di atterraggio degl extra terrrestri... ah, e poi c'èanche una laguna prioprio dentro la città! le spiagge di copacabana e ipanema sono solo una parte delle belllezze della città, tra parchi, giardini botanici, centro colonial, centro modernista, ville eleganti affiancate da favelas....

mi piace il fatto che a rio le viste migliori ce le hanno i favelantes, perchè costruiscono arrammpicati allle colline...mai vista una commistione così...nelle altre città le favelas stanno nella periferia,qui no, sono integrate dentro il tessuto urbano, ovunque ci sia un morro (collina) c'è n'è una...questo è anche il problema di rio: si è piu a contatto con la potenziale violenza, ma è quasi più un problema psicologico che reale, ci si sente più minacciati solo perchè il "problema" è visibile, presente sotto gli occhi di tutti ogni giorno e notte ...san paolo è anche piu violenta, ma se vivi nel quartiere ricco puoi anche non accorgerti di niente per tutta la vita.... qui a rio è diverso: è una città tragicamente trasparente, ma proprio per questo puo far innamorare....