venerdì 8 febbraio 2008

CARNAVAL


Pioggia, tanta pioggia!

il pais tropical non si smentisce, anzi, fa della pioggia la sua tradizione carnevalesca più pura: un bagno nel fango delle ruas di rio è il battesimo, il primo passo iniziatico.

secondo passo: saltellare, quasi sorvolare in punta di piedi e in punta di naso i rivoli di pipì sparsa in qualsiasi angolo, muretto, semaforo... ovunque.

terzo passo: incorporarti nei blocos: camionetas riempite di casse, coi tetti stracomi di gente che canta e balla e beve e suona e.... il bello è che le canzoni sono quasi sempre quelle tradizionali del canrevale; la stessa canzone viene ripetuta 10 volte, poi si passa ad un'altra... e subito dietro c'è la banda delle percussioni che tiene il ritmo di centinaia di persone che cantano: "si vocè fosse sincera..." o "a cachaça nao è agua nao...."

quarto passo: star dietro al bloco. il carnevale è una sfilata, quindi i blocos vanno lentamente per la loro strada paralizzando il traffico, e agglomerando sempre più gente, e dentro, dietro, al bloco, si crea un fiume, un piccolo paesino ambulante, chi va avanti, chi indietro, chi vende birra, e il tutto, rigorosamente, sambando e cantando.

quinto passo: sambar. niente di passi complessi ... dentro al bloco c'è lo spazio minimo per poter mettere un piede davanti all'altro e andare avanti, questo importa, andare avanti! saltellando sue due piedi e scuotendoti un pò... diventa un unico blocco, appunto, di corpi che saltellano e avanzano.

quando si arriva a questo livello, ci si sente bene,bagnati dalla pioggia, compresi nel bloco... anche se non si è mascherati (e qui mascherarsi è un'arte importante!), è armonico, semplice, gioioso, è carnaval!

1 commento:

Anonimo ha detto...

RIO?
deve essere stupendo essere li :)
son capitata qui e ti lascio un saluto italiano!